incesto
AMALIA - 1
di MISTER-T
10.02.2025 |
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"Stavo per venire quando vidi un ombra oltre la porta aperta della camera, le ragazze in preda al piacere più lussurioso non si accorsero di nulla, io invece..."
AMALIA -1 Mi presento, sono Leonardo (Leo per gli amici), sono libero professionista e faccio parte di una squadra di nuoto della mia città, siamo una quarantina tra uomini e donne, io sono il più grosso, 190 cm per 100kg, a volte mi chiedo perchè il nuoto e non il rugby........ Misteri del fato.....
Conobbi Amalia una mattina d'estate, eravamo in coda al bar della piscina, quel giorno avevo avuto udienza presto e volevo anticipare i compagni di squadra entrando in vasca un po' prima e fare un mio allenamento. Lei era davanti a me, zaino in spalla e un libro di economia nell'altra.
Mi trovai assorto ad osservarla, non l'avevo mai vista così da vicino, solitamente nuota in corsie vicino, mai nella mia purtroppo!
Era ricomparsa all'improvviso in autunno, gli ultimi anni dell'università non frequentava mi disse poi. Ero assorto a contemplare il suo splendido sedere, rotondo e sodo, il costume intero assai sgambato lasciava poco all'immaginazione, senza nemmeno accorgermente il mio pene si era ingrossato ed indurito, per fortuna avevo una camicia lunga che nascondeva il mio arnese.
Lei all'improvviso indietreggiò lasciando cadere lo zaino ed il libro fermandosi con la spaccatura del suo marmoreo culo precisamente sul mio membro nascosto. Io stetti immobile ed osservai la scena della signora avanti a noi che nel girarsi e per non urtare Amalia l'aveva obbligata a quel movimento improvviso. Amalia accettò le scuse della signora che per poco non la urtava con il vassoio pieno di caffè, io ero immobile a godermi il mio arnese perfettamente in mezzo alle natiche di questa favolosa ventitrenne che non si muoveva, anzi!! Io provai a spingere leggermente in avanti ed Amalia resistette per sentirlo meglio, che troia pensai. Con una scusa qualsiasi scambiò ancora qualche parola con la signora, la quale interruppe in fretta e furia la conversazione perchè l'attendevano al tavolo.
Amalia si voltò verso di me guardandomi con quei due splendi occhi azzurri, io mi presentai “mi chiamo Leonardo”, lei mi disse “lo so chi sei, fai l'avvocato e ti occupi principalmente di diritto e commercio internazionale”, azzo pensai......15-0!
“Complimenti” le dissi, “tu che fai in piscina con i libri? Prepari qualche esame interessante?”
Lei mi guardò fissa negli occhi e confermò, ci avvicinammo al bancone del bar, le pagai il caffè, comprai la mia bottiglietta di acqua e ci avvicinammo a bordo vasca. Ero un po' impacciato, i miei compagni di squadra, quei pochi che erano entrati prima, mi stavano fissando, fu lei a togliermi di impiccio, “io sono la sorella di Matilda” mi disse, “sta finendo l'allenamento ora. Io dovrei prepare diritto internazionale magari potresti aiutarmi se ti va, so dove hai lo studio, magari passo qualche pomeriggio o sera” azzo ripensai...... 30-0!
“Certo come no, quando vuoi, prima però dovresti illusrarmi il programma ed il testo, che ne dici se ci beviamo un aperitivo insieme?, magari stasera è venerdì passo a prenderti verso le 19?”
Lei confermò, mi diede il suo indirizzo, era vicino al mio studio. 40-0 gioco, partita e incontro.
Stasera se mi va bene mi faccio fare un soffocotto e se mi va male esco con una gnocca così dai tempi del liceo.
Vi risparmio i commenti dei miei compagni di squadra, sia maschi che femmine.
La tortura fu il post allenamento, ho la consuetudine di stendermi sulle gradinate a bordo vasca per prendere il sole e riscaldarmi un po', in giugno l'acqua è ancora fredda ed il sole non scotta.
Amalia questo lo sapeva e, visto dove aveva posizionato la sacca del nuoto, si mise proprio davanti a me ma il gradino sopra. Quando salii e mi stesi tolsi subito il libro dalla sacca ed iniziai a leggere, o meglio, ci provai. Prima si mise a pancia in giù mostrandomi il suo splendido sedere, che per l'occasione era completamente esposto, avendo lei tirato il costume tutto all'interno delle natiche, che svettavano imperiose anche da distese. Un mio compagno di squadra, avendo finito dopo di me rimase imbambolato da tale splendore, mi guardò ed io scossi la testa in segno di approvazione.
Restò così finchè non restammo soli, quando il mio ultimo amico se ne andò si girò a pancia in sù, io che già facevo fatica a leggere in quanto ero attratto dal suo splendido fondoschiena restai pietrificato. L'inguine era perfettamente visibile dalla mia posizione, le labbra sbucavano turgide dal costume, ogni tanto si aggiustava e mostrava completamente il suo sesso, mentre il mio era totalmente pietrificato che prima di uscire fui costretto a buttarmi nell'acqua gelida della vasca per eliminare l'evidente gonfiore.
La salutai, lei ricambiò e si raccomandò per l'aperitivo della sera, mi chiese se doveva essere elegante o meno, le risposi vagamente dicendo che io sarei stato in pantaloni lunghi di lino e camicia. Nell'uscire dalla piscina salutai anche la piccola Matilda, 16 anni, alta con un bellissimo seno e con un bellissimo culetto a mandolino, lei mi guardò male e ricominciò a giocare con i suoi compagni di squadra, non ci feci attenzione, la conoscevo avendo nuotato con lei già l'anno prima e per tutto l'inverno, sapevo che era umorale, poi capii il perchè......
Alle 18 mi presentai a casa sua, con un'ora di anticipo. La sorpresi che aveva appena fatto la doccia, mi aprì con indosso solo un telo da bagno e niente altro. Viveva in una villetta con un ampio giardino fuori città, un po' appartata. Rimase stupita, credeva fosse la sorella rientrata in anticipo con la corriera. Mi fece cenno di entrare, quando si girò vidi che il telo copriva solo in davanti e non la schiena, mi bloccai incantato ad ammirare il suo sedere perfetto, le fossette che lo sovrastavano ed il solco leggerissimo della spina dorsale.
Mi disse “ visto che ci sei aiutami a scegliere il vestito”, io la seguii lungo le scale ed entrai in camera sua, lei lasciò cadere il telo da bagno e si mostrò nel suo splendore, il seno turgido di una ventenne, i capezzolini duri con le aureole rosa ed il monte di venere completamente depilato (quello lo sapevo già a causa dei suoi movimenti in piscina).
Io le dissi che per me poteva tranquillamente mettersi un vestitino e nulla più, qualcosa di scuro e magari un paio di autoreggenti con scarpe con tacco. Nel parlarle non avevo staccato gli occhi dalla sua figura e mi ero avvicinato, ero totalmente eccitato e si vedeva! Non portando la biancheria intima il mio cazzo puntava verso i pantaloni, lei lo notò e mi disse che “non era l'unica ad uscire senza nulla sotto....”. Sorrisi, mi avvicinai a lei, la abbraccia e le infilai la lingua in bocca, lei cercò di buttarsi sul letto ma la trattenni a forza, la strinsi ancora più forte, prendendole le natiche e giocando con la sua rosetta del culo che pulsava, quasi a rifiutare il mio dito medio, pensai che fosse vergine di culo ed indovinai! Sempre da sotto sfiorai con il medio il suo sesso, era un lago, entrai in un attimo, ora si potevo farla accasciare sul letto e...... Annegai la mia testa tra le sue cosce, la sua passerina giovane e calda era una fontana dissetante per un vecchietto come me, completamente diversa da quella della mia compagna che l'aveva irsuta. Mi sembrava di essere tornato a quando ero io ai primi anni di università!!
Mi spogliai e lei si buttò sul mio cazzo, leccando le palle con voracità, infilando la lingua per assaggiare il mio perineo, mi guardò negli occhi e mi disse: “cazzo come sai di maschio, sarai vecchietto come dici tu ma sai di uomo!” e poi si mise in bocca il pene, ingoiandolo tutto, feci fatica a resistere!
Le presi le gambe, le alzai e poi la pentrai con foga, era calda, stretta e fradicia, sentivo il suo utero aggrapparsi a me ad ogni affondo, le sue caviglie vicino al collo si irrigidivano ad ogni spinta, potevo vedere le dita contorcersi ad ogni orgasmo e ne ebbe diversi, l'ultimo però gridò come una cagna, le misi una mano sotto il culo e quando mi accorsi che stava per venire le infilai il dito medio nel culo, mi guardo e poi le sussurrai: “ dai godi per me troia!”
Mi inondò il cazzo di umori, lei mi spostò dal suo corpo era esausta e sudata, io pure, nello spostarmi sul suo letto ad una piazza e mezzo mi accorsi che sulla porta c'era sua sorella Matilda, completamente nuda e con le dita infilate nella passerina.
Ci guardò con rancore e chiamò sua sorella “TROIA!!”
Io mi avvicinai, il mio pene era totalmente eretto, Matilda non staccò lo sguardo dal mio membro, io la abbracciai, le si lasciò stringere, la baciai e la consolai.
Matilda mi disse che la mia bocca aveva ancora l'afrore della figa della sorella, “ci lecchiamo spesso io e Amalia, lo sai? Mia sorella è una bisessuale strepitosa, di solito preferisce le sorelle delle mie amiche, io credevo che ti avrei scopato l'anno prossimo, invece...... Questa cagna mi ha preceduta, non le basta leccare me e qualla puttana di nostra cugina....!!!” Io le dissi di non parlare così, in fondo non credo ci sia nulla di male se ora ti do una ripassatina, sono appena le 19. I vostri genitori a che ora ritornano?
“C'è tempo mi dissero all'unisono”, io le misi la lingua in bocca e mi abbassai e comincia a leccare la passerina di Matilda, lei mi mise una gamba intorno alla testo e cominciò a muoversi con il ventre per farti scopare con la lingua, era fradicia, in poco tempo di venne in faccia.
Lei urlò e mi chiese di infilarle un dito dentro e di masturbarla mentre la leccavo, la presi la distesi sul letto e feci ciò che mi chiese, era un lago, i suoi umori mi bagnavano ovunque, ero eccitatissimo, il pene mi faceva male da tanto era duro.
Amalia si alzò e si mise sulla faccia di sua sorella, “dai succhia la figa di quella troja di tua sorella, piccola cagnetta, vieni ancora in bocca a questo vecchio porco!” le disse.
La giovane puttanella venne subito, io mi alzai con la faccia fradicia e le infilai il cazzo nella fessurina! E che fessurina, calda, strettina con un po' di peluria così piacevole in bocca e sul glande quando glielo strofini sopra prima di infilarlo.
Matilda emise un gemito di piacere, Amalia mi tirò a se e mi leccò la faccia, “mmmmmm adoro leccare il liquido di mia sorella, sa proprio di puttanella, da scopala e sborrale dentro, voglio leccare la sua figa farcita della tua crema”. Stavo per venire quando vidi un ombra oltre la porta aperta della camera, le ragazze in preda al piacere più lussurioso non si accorsero di nulla, io invece continuai a muovermi con lo sguardo fisso al corridoio. Presi il seno di Amalia e comincia a strizzarlo, tirandogli i capezzoli, le si piegò all'indietro per guaster il piacere e in quell'attimo vidi una figura femminile che sbirciava, “dai troja godi in faccia a tua sorella!” gridai ad Amalia. A quelle parole la figura femminile si spostò e questo mi permise di vedere dallo specchio nel corridoio che era con le mutande in fondo alle caviglie e la gonna alzata che si masturbava ad occhi chiusi. Amalia gridò come una forsennata ed anche sua sorella venne inondandomi il cazzo, la donna nel corridoio aprì gli occhi per osservare le ragazze poi incrociò il mio sguardo, la guardai fissa e continuai a pompare Matilda. “Dai cagnetta, vieni ancora che poi vi scopo tutte e due a smorza candela!” le dissi, con lo sguardo fisso sulla donna in corridoio, che mentre si mordeva il labro inferiore continuava a masturbarsi la splendida passera depilata e si contorceva e tirava il capezzolo di un seno florido e prosperoso.
Mi stesi sul letto, feci salire Matilda su di me e Amalia mi salì in faccia, le scopai con la lingua e con il cazzo, mentre le due cagnette limonavano come non mai, non si accorsero del nostro ospite in incognito. Pur eccitato non riuscivo a venire, ero distratto, la mia mente voleva assolutamente la figa in corridoio, era di sicuro la madre, ma il padre?
Matilda dopo esservi venuta sul cazzo, “LA MAMMA urlò è tardi!!”, si alzò all'improvviso, la stessa cosa fece Amalia, tutte e due preoccupate.
Io le tranquillizzai, andai in corridoio e presi la mamma, la baciai e la portai in camera.
Le ragazze erano mortificate, sguardo basso “mamma noi.... ecco...... scusaci.... non volevamo”.
Beatrice le guardò, mi guardò, era una donna molto bella, alta 175, dove le due gravidanze non l'avevano sformata più di tanto, un bel seno ed un culetto niente male.
“Tranquille ragazze, vi perdono, guardate” disse lei, si alzò la gonna e mostrò il suo sesso arrossato, si aprì la camicia e fece vedere il capezzolo tutto irritato, “è da mesi che non tocco un uomo, quando vi ho sentito e poi visto, così belle come baccanti in preda a Dioniso, sono crollata, vi chiedo solo una cosa, posso approfittarne?”
Continua.....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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